70 anni della Cantina Sociale

San Pietro in Cariano, 11 giugno 2016

 

" DISCORSO di benvenuto del Presidente Vito Zardini per il 

 70° anniversario Cantina Sociale di San Pietro in Cariano."

 

            Buona sera e benvenuti a tutti, un particolare

benvenuto al Coro 7 Larici di Coredo (Tn) e al Dribble

Vocal Group di Aronne Gasparato.  Un benvenuto anche

al maestro Matteo Bogoni del Coro Scaligero dell'Alpe di

Verona.

Mi presento: per che non mi conosce mi chiamo Vittorio

Zardini ed ho l'onore e l'onere di presiedere questa Cantina

Sociale del Valpolicella Classico che quest'anno compie i

primi settant'anni di vita. In questa occasione è stato fatto

un libro per raccontare questi settant'anni il cui titolo, come

potete vedere sullo striscione appeso di fronte a Voi, è

appunto " SETTANT'ANNI DI VITA E VITI ".

           Essere e fare il Presidente di una cantina cooperativa

non è compito facile. Sopratutto per chi arriva dopo un

presidente tanto stimato e amat come Ennio Calmasini, con cui ho potuto collaborare fin dai primi anni novanta facendo

parte del Consiglio di Amministrazione. Vorrei ricordarlo con un caloroso applauso. Dieci anni fà ho accettato l'incarico

anche se lo percepivo gravoso, ma sollecitato ripetutamente da consiglieri e soci, mi presi l'impegno di provare per tre

anni. Dopo dieci anni eccomi qui al quarto mandato da presidente, felice di festeggiare con Voi questo speciale  evento

della nostra Cantina. Provengo da una famiglia contadinae non ho mai scordato le mie radici. Mio nonno, di cui porto il

nome, fu tra i primi a credere nella cooperativa e a diventarne socio. Lui, mio padre ed io abbiamo vissuto sulla nostra

pelle momenti di soddisfazioni ma anche anni in cui le cose non andavano affatto bene. Nessuno si è mai fatto prendere

dallo sconforto e nemmeno di lottare per dare il giusto valore e risato al prodotto che nasce dalla nostra uva e dai nostri

campi. Ogni traguardo ce lo siamo sudato qui in cantina e giorno dopo giorno ci abbiamo creduto fino in fondo.

Per questo motivo siamo fieri di essere una realtà cooperativa vinicola più antica della provincia di Verona. Sentiamoci

tutti partecipi di questo anniversario, è un momento importante e irrepetibile nella storia di un'azienda. Questo libro

nasce proprio dalla forte volontà di tutto il Consiglio di Amministrazione, volto a rafforzre lo spirito collaborativo tra noi

e far conoscere i vari momenti vissuti dalla cantina e dai suoi protagonisti: dalla fondazione ad oggi.

Solo così, memori della nostra storia e del lavoro svolto da quanti ci hanno preceduto, possiamo fare tesoro di preziosi

insegnamenti e guardare al futuro con spirito ottimistico. Gli anni a venire, forse, non saranno facili. Ma con l'impegno

di tutti, nessuno escluso e con la forza dell'esperienza, la nostra Cantina Sociale potrà regalarci ancora tante

soddisfazioni. Da parte mia c'è il massimo impegno a trattare ogni socio, piccolo o grande, allo stesso modo, ma

soprattutto a far crescere i giovani soci e consiglieri, coltivando la loro passione per il mestiere. Una passione che mi

auguro sia contagiosa e dia la carica. Grazie a tutti.

Scusatemi se mi dilungo ancora un pò questa sera con qualche ricordo del passato. La mia giovinezza l'ho trascorsa tra

 la Cantina Sociale (mi ricordo , ancora ragazzo, venivo con mio padre: Bepi Zardin, a portare l'uva con i buoi) e con il

Coro EL VESOTO. Vesoto, in dialetto veronese, significa piccola botte e......nella botte piccola in genere si mette il vino

più buono, pertanto il nome Vesoto è già un marchio di garanzia, ma a parte le battute, sento di esserne stato in parte

cresciuto anche dai coristi che componevano il gruppo. Ricordo il maestro " Tilio " Gasparato, zio dell'attuale maestro

Osvaldo, che suonava e allo stesso tempo dirigeva i coristi, il mitico presidente " Bepi Bonasso ", el "Cochi", el " Mene ",

el " Magro Tanislao ", el " Moro dela Matonara ", el " Gioan Matonara ", Rensone (Renzo Beghini), mio zio Renzo, mio

padre " Bepi " e Guglielmo  "el Baffo ", solo per citarne alcuni, tutti purtroppo passati avanti. Queste persone mi hanno

fatto venire la passione per il canto, ma.....ahimè quando provavo a cantare mio nonno Vittorio mi diceva che ero 

intonato come una campana rotta. Ho sempre pensato che qualcosa in famiglia fosse successo in quanto mio nonno

cantava, mio padre Bepi anche come pure mio zio Renzo. Comunque adesso mio figlio Andrea fa parte del coro e sarà

lui a portare avanti la tradizione di famiglia. A parte le battute il coro El Vesoto è sempre stato presente nelle tappe belle

e meno belle della mia vita. Voglio ringraziare tutti i componenti di questo Coro per tutto quello che hanno fatto in questi

anni passati, ma sopratutto ne sono certo, per quello che faranno in tuturo, magari rinunciando come singolo a qualcosa

della propria personalità per far emergere il principio dell'amicizia e del sacrificio che sin qui li ha contraddistinti.

Scusate del tempo che vi ho rubato, lascio la parola.....anzi il canto, ai veri protagonisti della serata. Grazie e buon

divertimento.

Vittorio Zardini Presidente Cantina Sociale di San Pietro in Cariano.