Messaggio del

Presidente

Benvenuti nella sezione del messaggio del presidente del Coro El Vesoto, dove condivido con voi la mia visione e il mio impegno per il nostro amato coro.

26 Maggio 2024

Verso il 50°

anniversario

Caro amico, benvenuto!
Il coro “El Vesoto”, con questo nuovo sito, vuole proporsi al suo pubblico con una veste nuova, più moderna.
Alle persone che, come te, sentono il bisogno di leggere questa introduzione, perché legate in qualche mondo alla coralità veronese o nazionale, vogliamo mandare un messaggio di sostegno affinché il canto corale non vada, con gli anni, a spegnersi.

Oggi non ci sono più le condizioni che avevano favorito, particolarmente nel secondo dopoguerra, la nascita di tanti cori amatoriali: il “coro” rappresentava la passione, la voglia di cantare, di usare il canto per esaltare la bellezza della musica, per dimenticare un periodo tragico.
Oggi i giovani hanno altri interessi e, volenti o nolenti, sono sballottati tra mille attività. Telefonino e socials sono ormai al centro del loro universo e i cori subiscono questa realtà.
È vero che le formazioni corali sono ancora numerose e vitali, però sono sempre meno i giovani coristi che vi fanno parte. L’effetto è un progressivo “invecchiamento” generale, con poche eccezioni. È vero, anche, che la letteratura corale esistente, ispirata all’epopea degli Alpini, alle storie della montagna, alle tradizioni popolari e alla contemplazione del creato, conserva sempre un elevato valore espressivo; le cose che sono state belle una volta, sono e saranno belle, sempre.

Tuttavia, oggi assistiamo ad un certo calo di interesse per la coralità, in particolare per quelle tematiche ispirate alla Grande Guerra, sentite sempre più lontane dagli ideali della società d’oggi, e non va affatto trascurata una controtendenza di contenuto antimilitarista.

Il coro “El Vesoto”, quindi, pur rispettando le origini con i grandi canti del passato, che non vanno dimenticati, è proteso verso il futuro con impegno, serietà, ma anche goliardia e leggerezza, proponendo anche brani contemporanei, tutto nel rispetto delle partiture originali, senza arrangiamenti personalistici e, soprattutto, senza accompagnamenti strumentali.
Cantare, per noi, è sinonimo di amicizia, rispetto dei valori, voglia di trasmettere solidarietà, condivisione nei momenti difficili. Il nostro canto nasce da un contesto spontaneo.
Tutti questi valori hanno caratterizzato il nostro coro fin dalle origini quando, nel 1943, il primo maestro, Attilio Gasparato, muoveva i primi passi in una piccola cantina di San Floriano, con uno sparuto gruppo di amici che poco sapevano del canto, ma erano uniti da una grande voglia di cantare.

E proprio da qui ha origine il nostro nome: “El Vesoto”, botte tipica delle nostre cantine usata per contenere il prezioso Amarone e il dolce Recioto della Valpolicella. Purtroppo, la guerra costrinse il maestro Attilio a sospendere le prove, aspettando tempi migliori.
Dopo una lunga pausa, e precisamente nel 1974, Osvaldo Gasparato, nipote del maestro Attilio, rispolverando i vecchi spartiti, con tanta energia e passione, volle ricompattare un nutrito gruppo di coristi.

Questa seconda data è il punto di partenza di un nuovo, lungo e importante percorso; il coro inizia ad esibirsi in pubblico, in un primo momento soltanto nel veronese, ma ben presto fuori provincia e all’estero.
Con il nuovo maestro Osvaldo si apre una grande parentesi corale, nella quale il coro cresce dal punto di vista artistico, intrecciando rapporti con tantissimi altri cori ed ottenendo grandi consensi.
Degno di nota è il gemellaggio con il coro tedesco MGV 1877 di Bingen-Kempten, iniziato nel 1979 e consolidato negli anni.

Un ricordo e un ringraziamento particolare vanno rivolti sicuramente al ragioniere Attilio Beghini, già presidente dell’associazione “Veronesi nel mondo” e al vicepresidente Sergio Ruzzenente, che, con il loro intuito, hanno saputo far crescere il coro, portando le nostre canzoni in giro per il mondo, là dove anche un solo veronese emigrato sentisse il bisogno di “sentirsi un po’ a casa”, parlando il nostro dialetto. Ricordiamo con gioia tanti emigranti veronesi, conosciuti in vari stati, come: Belgio, Lussemburgo, Germania, Francia, Inghilterra, Svizzera, Portogallo, Brasile, Argentina, Uruguay, Stati Uniti, Canada, Sud Africa e Australia.

Ma veniamo ai nostri giorni.

Mantenere un coro ad alti livelli significa far coesistere in maniera costruttiva tra loro alcune forze, ognuna con le proprie energie e caratteristiche.
Significa creare un contesto nel quale tutti gli elementi del coro si reggano a vicenda. Nel recente passato, purtroppo, è venuta a mancare questa energia.
Mantenendo saldi gli obiettivi fondanti, il coro ha cercato nei giovani nuova linfa e nuovi stimoli. Anche se può sembrare un po’ controcorrente, il nuovo direttivo di giovani ha voluto tornare alle origini, con canti eseguiti a voci scoperte: dai canti popolari e folklorici ai canti di montagna e degli alpini.
Nel 2020, quindi, il coro ha proseguito la sua storia, seguendo un nuovo metodo di studio, sicuramente più difficile, ma altrettanto stimolante.

È vero, qualcosa è cambiato.

Quello che, però, è rimasto invariato sono il nome e la storia di questo coro.
Tante persone negli anni sono entrate a far parte di questo gruppo e tante lo hanno lasciato e questo accadrà anche in futuro.
Il coro “El Vesoto” è un bene del nostro territorio e della nostra storia che va salvaguardato.
L’energia emersa in questi ultimi anni ha già dato i suoi frutti. Alcuni giovani sono entrati nel coro, permettendoci di affrontare parecchie rassegne con un repertorio rinnovato, cercando di soddisfare diversi generi, per un pubblico di vario tipo.
Il mio obiettivo è sicuramente quello di valorizzare questo coro, nel rispetto di chi mi ha preceduto, e lasciare a chi verrà un bene arricchito.
Concludo, caro amico, con un messaggio rivolto a tutti: a quelle persone che già conoscono questo bellissimo mondo, perché continuino ad apprezzarlo, e a quelle che non l’hanno ancora conosciuto, perché inizino ad ascoltare i cori, vettori di grandi emozioni e dei valori di questa nostra realtà.

Con gratitudine,

Righetti Pietro Luigi

Presidente del Coro El Vesoto